Paesaggi - Kelmend e la valle di Cem

“Per un valico assai facile (m. 1356) si può passare dall'alta valle del Lim alla testata di quella del Cemi, e più precisamente al suo ramo di Selca. A questo si unisce poi il ramo di Vukli-Nikshi, più breve, ma cir­condato da montagne più alte (fino a 2500 m.), con vette e creste aspre e pietrose, ed anche lembi di pianori carsici. La parte iniziale di questo secondo ramo è un pittoresco vallone verdeggiante, dalle impronte glaciali, benché solo a 500-700 m. d'altitudine; più giù si restringe tra versanti dirupati. L'altro ramo è anche più stretto e selvaggio; pur sotto la confluenza, la valle, con acque permanenti, conserva il carattere di gola. Il tronco inferiore è più aperto e sbocca nella piana di Podgorizza; benché popolato da Albanesi (delle tribù degli Hoti, quasi tutti cattolici, e dei Gruda, parte cattolici e parte musulmani) le frontiere del 1913 lo ave­vano assegnato al Montenegro. Ora è tornato all'Albania, come il villaggio di Tuzi, situato al piede degli ultimi gradini carsici tra il Cemi e il Lago di Hoti. II bacino superiore del Cemi è abitato dai Klementi (Klmeni) già ricordati per il loro seminomadismo, tribù cattolica, forse la più progredita e la più agiata delle Alpi Albanesi, ed anche una delle più numerose. Ben scarso è il terreno coltivabile nel bacino del Cemi e la migrazione periodica si rende assolutamente necessaria. Ottimi sono in­vece i boschi, di querce, di faggi, di abeti.”

Melograni
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