Baldacci - La vendetta in Malissia

“Per la via abbiamo trovato un bel giovane che si è fermato a parlare con l’uomo datoci per guida da Padre Camillo; egli andava alla chiesa per pregare il buon Dio affinché gli facesse la grazia misericordiosa di uccidere bene lo zio. La vendetta è in Sciala terribile fra villaggio e villaggio ed è veramente il flagello delle tribù. Ciò prova senz’altro come le relazioni fra gli Albanesi siano nulle e come molti Albanesi non abbiano mai passato i confini del loro villaggio. Ne avviene così che anche la pastorizia, ovvero l’unica occupazione per vivere nei monti gheghi, soffre assai, perché in causa della vendetta si rende impossibile la transumanza fra le tribù in lotta, e i migliori pascoli anche vicini restano talvolta per anni ed anni inutilizzati. Come, d’altronde, pensare ai pascoli se i maggiori massacri si compiono durante il taglio dei fieni?
Il barone Nopcsa, che non è certo sospetto per gli Albanesi del nord, ha stabilito la percentuale degli indigeni che muoiono di morte violenta, e questo viaggiatore, il quale ha esplorato la Malissia molti anni dopo di noi e dovrebbe per conseguenza aver trovato migliorata la situazione, ci dà il seguente specchio degli uomini adulti che vengono uccisi per la vendetta.

Blinishti. .  . 12% Criezeze . .  . 8% Sciala .... 26%
Bulgheri . .  . 14% Manatja .  .  . 13% Shcreli. .  .  . 18%
Dushmani . . 23% Mazrecu . .  . 20% Smija .... 5%
Cacinari .  .  . 25% Mnela . .  .  . 11% Sciosci .... 25%
Calmeti .  . . 13% Nefandina . . 28% Sujek  .... 23%
Cacigneti. .  . 24% Nicaj   .... 25% Spaci  .... 32%
Kiri ..... 8% Orosci .... 21% Toplana . .  . 42%
Comana . .  . 17% Pedlana . . . 20% Velja   .... 9%
Curdpula. .  . 17% Rosceni . . 13% Vigu. .... 21%

Queste notizie sono state date al Nopcsa dai parroci. Il primato spetta così a Toplana che da il 42 % degli uomini destinati a passare all'altro mondo in onore del guidrigildo. Nei monti albanesi si dice correnteménte: «Ammaz­zarsi come a Toplana», oppure: «A Toplana gli uomini si ammazzano come le bestie». Il sistema della vendetta doveva dare risultati ancora più spaventevoli nei secoli passati. Gli antropologi che hanno, come noi, scavato tombe in Albania, sono frequentemente incorsi in scheletri senza cranio, o in crani spaccati da colpi di varia natura o tagliati a metà da fendenti, o forati da pietre e da palle di piombo.
La vendetta ha portato in questo modo ad un continuo spostamento delle tribù, ciò che si rileva dalle tradizioni e dai cimiteri. Vi sono cimiteri o, altrimenti, luoghi di sepoltura per i quali la popolazione attuale è comple­tamente indifferente, mentre si sa con quale spirito di venerazione gli Albanesi tengano alle tombe della propria tribù. Hassert racconta il resto nelle sue «Wanderungen» e l'episodio di Frano, da lui narrato, che è il più commo­vente e che risponde alla verità più precisa, mostra pure che la vendetta albanese non posa sopra alcun sentimento degno dell'uomo e si mantiene inalterata attraverso il tempo.”

Melograni
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