“La valle del Prroni i That prende origine in mezzo ad una chiostra di alti monti, con cime dirupate alte 2300-2500 m. La sua morfologia è ben diversa da quella del Cemi. Il fondo, già a partire da 1200 m. d'altitudine, è ampio, con terrazze moreniche e di conglomerati, ed imprime alla valle l'impronta di truogolo glaciale. Già prima di sboccare nella pianura scutarina, allarga il suo vasto conoide tra le scarpate di bassi ripiani carsici. La valle è bensì percorsa da un letto torrentizio, ma questo è quasi sempre asciutto; solo con forti acquazzoni di primavera e d'autunno si riempie d'acqua, che scorre precipitosa per poche ore. I fianchi della valle sono quasi totalmente denudati sul versante destro, boscosi sul sinistro. In parte boscosi sono anche i ripiani fra Prroni i That e Cemi, che formano un primo gradino a 400-600 m. di altitudine, cui segue un secondo a 800-1100, un terzo molto vasto a 1500-1700 m. Tutti questi gradini hanno superficie alquanto ondulata, con groppe arrotondate, doline, conche allungate e valloncelli morti. Sul primo e sul secondo ripiano le depressioni riempite di terriccio vengono utilizzate per la coltura. Per provvedersi d'acqua è necessario ricorrere a cisterne.
Nella parte alta della valle abitano i Boga, cattolici; la parte mediana secca, poverissima di pascoli, è popolata dagli Shkreli, di cui una piccola minoranza è musulmana. Gli Shkreli compiono migrazioni analoghe a quelle dei Klementi; i loro pascoli e campi invernali sono nella pianura della Boiana e presso il mare, tra Alessio e San Giovanni di Medua. I ripiani carsici fra Prroni i That e Cemi sono in parte popolati dalla tribù dei Kastrati (cattolici e musulmani) che si diffonde anche nella pianura sottostante, e in parte dalla tribù degli Hoti, cattolici.”