Scutari è il capoluogo amministrativo della regione (Qarku) più settentrionale
dell'Albania, ai confini col Montenegro, una regione che si estende dalle
Alpi Albanesi al Mare Adriatico. Divisa in 5 città (Scutari, Vau
Dejës, Koplik, Puka, Fushë Arrëz) e 272 comuni rurali,
l’intera regione conta 257.000 abitanti distribuiti su una superficie
di 3.350 kmq. L’area più sviluppata è quella della
pianura in cui si estende la città di Scutari, armoniosamente circondata
dalle colline di Bushati, Berdica, Kodheli, Rrenci e Kakarriqi.
Verso nord e nord-est la conca scutarina lascia intravedere l’aspra
bellezza delle montagne più alte delle Alpi Albanesi,
tra le cui creste si possono indovinare valli di varia struttura: alcune
strette come canyon, altre – dalla forma più larga e aperta – a
ricordare i tipici paesaggi alpini. A sud, solo una trentina di chilometri
ci separano dal Mare Adriatico e dalla spiaggia
di Velipoje che, con i suoi 14 km di sabbia incontaminata, è sempre
stata considerata un rimedio naturale per la salute e il benessere di
chi la frequenta. Ad ovest del Lago di Scutari,
ai piedi del Monte Tarabosh, ci accolgono i caratteristici villaggi di
Shiroka, famosa per l’aria salubre e per gli incantevoli odori della
sua ricca vegetazione mediterranea, e di Zogaj, con una grande tradizione
di artigianato tessile (kilim).
Il lago di Scutari
Scutari è circondata dall’acqua: non solo dal lago, la cui sponda si avvicina e si allontana dalla città a seconda delle variazioni cui il lago va soggetto, ma anche dai tre fiumi, che oggi sfiorano la città senza però entrarci. Sul Kiri, che scende dalle montagne a nord della città, a pochi chilometri si trova il bellissimo Ponte Mesi. Seguendo il corso del fiume Drin, le cui sorgenti si trovano in Kosovo, si incontrano dei grandi laghi artificiali, tra cui spicca quello di Koman, inserito in un paesaggio aspro e selvaggio. A sud della città, si estende invece una zona di pianura detta Zadrima, ovvero la zona di là dal Drin.
La confluenza del Kiri nel Drin
Il lago di Koman |
Ecco come Antonio Baldacci descrive la posizione geografica di Scutari nelle pagine dei suoi “Itinerari albanesi”:
“Per vedere Scutari si deve salire sul Tarabosh o sulla collina di Rosafa, che porta l'antico castello conosciuto da quanti furono dominatori della città e, con la città, della regione. Da Rosafa si svolge allo sguardo dell'osservatore una veduta meravigliosa sulla vasta e popolosa città, sui suoi sobborghi, fra i quali primeggiano quelli di Bakcelik, di Tabaki e il Bazar; oltre, di là dal ponte, il sobborgo degli zingari. Le cupole delle moschee di Shcodra con i loro venti minareti, i fabbricati militari, le case e le casupole infinite che formano la città, la ricca verdura della pianura paludosa, l'anfiteatro di montagne che si accavallano nella splendida e orrida Alpe albanese e dalle rive del Kiri e del Drin si stendono dall'altra parte in ogni senso verso il Montenegro, il lago ampio, scintillante al sole e le acque argentee dei fiumi, offrono un quadro grandioso che merita veramente di essere ammirato.”