“A Scutari, come ho detto, sono assai numerosi i cattolici. Ma
anche nelle tribù cattoliche è sempre in uso la vendetta
del sangue, causa di tante stragi in Albania, e che, del resto, pare
fosse ancora in uso – in epoca punto remota – presso altre
popolazioni cristiane della costa Adriatica, e non albanesi, ma slave.
Il giuramento del sangue, karva tajsvo,era la vendetta di un
villaggio contro un altro villaggio, ma permessa, legalizzata, quasi
santificata dalla devozione! Un funzionario del Governo austriaco, il
signor Lago, il quale, dopo aver passato molti anni in Dalmazia, pubblicò nella
seconda metà del secolo scorso un'opera voluminosa sulla Dalmazia,
racconta parecchie di queste vendette, delle quali, quando l'autorità ha
dovuto intervenire, egli ha potuto conoscere tutti i particolari seguendo
l’istruzione dei processi. Il Dumont, nel suo libro Les Balcans
et les slaves,riassume le vicende di una di queste vendette.
[…]
Scutari e i suoi dintorni, cioè il Sangiaccato di Scuteri, è mutesnà,
il che vuol dire esente. È un Sangiaccato di eccezione e privilegiato.
Non paga imposte e la popolazione non è soggetta alla leva. Malgrado la
presenza di un Governatore e di una quantità rilevante di truppa, con
relativo generale ed ufficiali superiori, è un paese dove ognuno fa quello
che vuole e nel quale, si può dire, non esiste la legge. È un angolo
d'Europa, forse il solo, nel quale è più che tollerato, addirittura
riconosciuto, il diritto di ammazzare.
[…]
Quanto allo stato civile, nessuno pensa alla notificazione delle nascite e delle
morti. Un vero e proprio ufficio di stato civile non vi è e l'autorità ha
ordine di lasciar fare e di non occuparsi di cose che non la riguardano.”