“L'ampia conca del lago di Scutari è limitata a N-E dagli
ultimi contrafforti delle Alpi Albanesi, a S-W dalla catena del
Rumija, che il vecchio confine lasciava quasi interamente fuori
del territorio albanese. Infatti, di qua dal confine era solo
l'estremo orientale, il Tarabosh (m. 595 e m. 656), arido e brullo
per la sua natura calcarea (calcari massicci del Trias superiore).
Questo monte scende unito e ripido sul lago, mentre verso la pianura
della Boiana possiede una orlatura collinosa, sparsa di colture e casolari.
Dominando Scutari, esso va famoso per gli accaniti combattimenti
tra Turchi e Montenegrini nella prima guerra balcanica (1912-13). Tra
il Tarabosh e le ultime pendici delle Alpi Albanesi si allunga, a completare
la cintura della conca, un breve sistema di colline, non più alte
di 185 m., tagliato da due ristrette aperture: per una di esse si fa
strada la Boiana, appena uscita dal lago, per l'altra il torrente Kiri,
che va a sboccare nel Drin Grande. Sulla collina posta tra la Boiana
e il Kiri sorge il vecchio castello di Scutari.
La conca scutarina è nettamente asimmetrica. Il suo versante
di mezzogiorno, formato dai fianchi calcarei (Trias e Giura) del
Rumija e del Tarabosh, in parte degradanti con ripiani successivi, è molto
più breve e più ripido dell'opposto; inoltre il fondo
pianeggiante della conca è inclinato da N-E a S-W. Così,
il lago, occupandone la parte più depressa, si stringe contro
l'orlo meridionale dove sono le maggiori profondità, lasciando
all'asciutto, dall'altra parte, una pianura alluvionale. Le profondità del
lago sono però alquanto modeste, da 6 a 7 m. (ad acque basse),
certo sproporzionate alla vastità del lago, che misura più di
40 km. di lunghezza ed un'area di 379 kmq. Solo in qualche punto, vicinissimo
alla sponda sud-occidentale, si scende fino a 44 m.; ma si tratta di
piccole cavità imbutiformi, ritenute carsiche, che non
alterano la morfologia complessiva del fondo del lago. La riva
N-E, essendo formata dalla pianura alluvionale, è per la massima
parte indecisa e variabile secondo lo stato di magra e di piena del
lago, il cui livello può oscillare di circa 3 metri e mezzo,
secondo osservazioni compiute nel periodo 1929-33. Particolarmente
variabile e di carattere palustre è la lunga insenatura che
il lago presenta a metà circa del suo lato nord-orientale, detta
Lago di Hoti (Liqeni i Hotit). Una tradizione locale, di valore assai
incerto, vorrebbe anzi che la pianura scutarina fosse un tempo più estesa
da questo lato e che una parte sia andata sommersa, insieme alle case
che vi sorgevano, per effetto dei terremoti.
La conca scutarina è d'origine tettonica e senza dubbio molto
antica, come prima impostazione, poiché nel suo interno, verso
i margini, vi sono lembi di depositi pliocenici. L'opinione che essa
sia stata un polje,cioè un grande avvallamento carsico,
poi abbassato e quindi invaso dalle acque, opinione sostenuta dallo
Cvijić e da altri, è contrastata; è più probabile
che il fenomeno carsico sia limitato a piccole forme particolari, come
le cavità subacquee prima accennate. Ma anche per quanto riguarda
più particolarmente l'origine del lago attuale, che non sembra
molto antico, le opinioni discordano. I più ritengono che il
lago abbia avuto origine da un abbassamento del suolo tuttora in atto;
anzi si tratterebbe di un affossamento ineguale, quasi a bilancia,
più forte a S-W. Altri pensano invece ad uno sbarramento alluvionale,
oprato specialmente dal Drin e dal Kiri, torrente a regime molto disordinato,
quest'ultimo, ricco di torbide grossolane, che pur oggi vengono diffuse
e depositate nella pianura, in occasione delle sue impetuose piene
invernali. Se si tien conto che il livello del lago è a soli
5-8 m. sul mare, vien da pensare che i due fenomeni siano stati
concomitanti.”