La strada si inerpica al punto che per un momento credi di toccare le cime inbiancate di neve qua e là. Di fronte si presenta una magnifica visione della natura alpina, sembra essere saliti sul tetto del mondo... siamo a Qafè Thore, che in lingua albanese sta a significare il punto d’incontro tra le cime dei monti ed anche l’incrocio delle antiche vie di comunicazione. È qui che si incontrano infatti la valle di Boge, a ovest, la valle di Shala a sud, la Valbona, a est, e il valloncello che porta al passo per le Prokletije, le “Montagne Maledette”, a nord.
Siamo quasi a 2000 m. di altezza, ed è il punto più alto di tutto il viaggio verso Theth. Estasiati da un paesaggio che comunica una solennità sconvolgente e naturale al tempo stesso, scendiamo a respirare l’aria frizzante e ad ascoltare il totale silenzio che ci circonda. La zona è completamente abbandonata a causa delle condizioni climatiche estreme. Scopriamo da un cartello un po’ malconcio, messo in posizione non molto evidente, che il parco naturale di Theth inizia proprio qui. Anche i turisti non sembrano molto frequenti, a giudicare dall’accoglienza.
Ma alcune piante portano correttamente dei cartellini con il nome della loro specie.
Di fronte si puo vedere il grande blocco roccioso del Monte Jezerca con le cime più alte delle Alpi Albanesi (2694 m.), dietro di noi si erge il Monte Rodohima (2570 m.).
Più sopra, arrampicandosi per pochi metri, scopriamo un piccolo lago glaciale, che prende vita in primavera con lo sciogliersi della neve e con la pioggia. In inverno la neve arriva qua fino a 3 metri di altezza, spinta dal vento.